CORSO #1-2025

Politica, economia e istituzioni: comprendere le democrazie capitalistiche

Il corso nasce con l’obiettivo di offrire strumenti rigorosi per comprendere le dinamiche delle democrazie capitalistiche avanzate. Alla base del percorso vi è un assunto fondamentale: politica, economia e società non sono dimensioni autonome, ma ambiti interdipendenti che si influenzano reciprocamente e che devono essere esaminati congiuntamente. Esaminare una di queste sfere senza considerare le altre significa rinunciare a cogliere la complessità dei fenomeni e accontentarsi di spiegazioni parziali.

Il corso analizza i sistemi capitalistici come entità storicamente specifiche, in cui politica, economia e istituzioni si intrecciano. Non esiste un modello unico di capitalismo efficiente a cui tutti i sistemi tendono nel loro processo evolutivo. Al contrario, ci sono i modelli di capitalismo viabile sono più di uno (anche se non di numero infinito) e sono plasmati da traiettorie storiche, istituzioni e politiche specifiche. Variano nella loro capacità di coniugare crescita economica, equità sociale e stabilità politica, riflettendo diverse combinazioni di forze politiche, attori collettivi e istituzioni.

Un elemento comune a tutti i modelli di capitalismo democratico è il vincolo di legittimità politico-sociale. Da un lato, il capitalismo, per sua natura, genera diseguaglianze e stratificazione sociale; dall’altro, la democrazia si basa sul principio formale di uguaglianza politica ("una testa, un voto"). Questa tensione rende il capitalismo democratico un sistema potenzialmente instabile, la cui persistenza richiede che siano garantite, in diverse proporzioni, la legittimità degli input e degli output. La legittimità degli input si riferisce ai processi decisionali, che devono essere percepiti come equi e inclusivi per essere accettati dai cittadini. La legittimità degli output riguarda invece i risultati economici e sociali, che devono accompagnarsi a una percezione diffusa di progresso, se non per sé, almeno per i propri figli. Quando queste condizioni vengono a mancare, si verifica una perdita di fiducia nelle istituzioni e una conseguente delegittimazione del sistema.

Per analizzare e capire meglio tali dinamiche la Scuola di cittadinanza del Fatto Quotidiano, con la collaborazione del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Roma Tre, propone questo corso, sotto la direzione scientifica del Prof. Lucio Baccaro, rivolto a cittadini e cittadine interessati a comprendere le crisi contemporanee e a orientarsi con maggiore consapevolezza nei dibattiti pubblici. Può inoltre rappresentare un’occasione di crescita per professionisti del settore pubblico e privato, operatori del terzo settore, giornalisti e divulgatori che trattano temi economici e politici e desiderano collocare le loro analisi in un quadro più strutturato. Infine, sebbene non sia un corso universitario in senso stretto, il corso rappresenta un'opportunità per studenti universitari o ricercatori interessati a comprendere meglio i contenuti della comparative political economy.

Struttura e metodologia del corso. L’orientamento disciplinare del corso è quello della comparative political economy, un approccio che combina analisi economica, politica e sociologica. I fenomeni economici sono visti essenzialmente come fenomeni politici: non come il risultato di dinamiche impersonali o di individui isolati che massimizzano la propria utilità, ma come l’esito di attori collettivi – partiti politici, imprese, sindacati, gruppi di interesse – che competono per il controllo delle risorse e per influenzare i processi decisionali. Questo approccio è comparativo per definizione, poiché non presuppone che i processi si svolgano allo stesso modo ovunque, né che conducano a risultati identici. Al contrario, le dinamiche economiche, politiche e sociali sono “incastrate” (embedded) in contesti istituzionali e storici specifici, che ne modellano l’evoluzione.

I contenuti del corso. I moduli alternano una prospettiva comparata, che guarda soprattutto all’esperienza di altri paesi europei, con un’analisi approfondita del caso italiano. I temi affrontati includono:

  • Modelli di capitalismo e traiettorie di crescita: perché esistono modelli differenti e come si sviluppano?
  • Il caso italiano e le sue peculiarità: perché l’Italia fatica a crescere?
  • Finanziarizzazione e crisi economiche: perché l’economia globale è diventata più instabile, con crisi che colpiscono sia paesi centrali che periferici?
  • Politiche del lavoro e welfare: cosa spiega la flessibilizzazione del mercato del lavoro, le nuove disuguaglianze e l’evoluzione dei sistemi di protezione sociale?
  • Innovazione tecnologica e capitale umano: quali politiche facilitano la transizione verso l’economia della conoscenza
  • Ruolo dello Stato e politiche industriali: come lo Stato può promuovere sviluppo economico nel contesto attuale
  • Mutamenti della competizione politica: qual è il ruolo delle trasformazioni socioeconomiche nel ridefinire la domanda e l’offerta politica?

Il corso di 40 ore è composto da venti lezioni di due ore ciascuna: 60 minuti di lezione e 60 minuti di discussione plenaria in cui si alternano "incursioni" musicali, letterarie e cinematografiche che arricchiscono lo scenario offerto dal corso affiancando il punto di vista umanistico a quello scientifico.

I nostri docenti. Le lezioni sono tenute da docenti di formazione ed esperienza internazionale. Ogni argomento viene affrontato combinando analisi comparative e approfondimenti specifici sul contesto italiano.

Le lezioni si svolgeranno dal 20 gennaio al 4 marzo 2025, lunedì, martedì e mercoledì dalle ore 18.00 alle 20.00.
Saranno tutte in modalità webinar e on demand.

Alla fine del corso, per coloro che avranno seguito regolarmente almeno l'80% delle lezioni,  verrà rilasciato un badge elettronico di frequenza emesso nel rispetto degli standard di certificazione europea.

LEZIONI IN DIRETTA E ON DEMAND
AULA VIRTUALE
INIZIO DEL CORSO: 20 GENNAIO 2025
1.200,00 IVA INCLUSA
Visualizza il programma. Visualizza i docenti.

Programma delle lezioni

INTRODUZIONE ALL'ANALISI DEI CAPITALISMI COMPARATI

ore 18.00 - 18.05 Introduzione della moderatrice prof.ssa Miriam Mirolla
ore 18.05 - 18.15 Incursione musicale del maestro Aurelio Canonici
ore 18.15 - 19.00 Lezione del prof. Lucio Baccaro
Non c'è una one best way per far funzionare il capitalismo avanzato, né un modello dominante verso cui convergono i vari Paesi, ma diversi modelli, più o meno coerenti, che risultano da specificità nazionali di traiettorie storiche, istituzioni e politiche. È questo l'assunto di base del corso, illustrato dalle diverse lezioni, che esaminano specifiche aree di policy, l'impatto della UE, il processo di finanziarizzazione dell’economia e della società, l’impatto delle politiche macroeconomiche, le trasformazioni del mercato del lavoro e del sistema di welfare, i cambiamenti nella domanda e nell'offerta politica. Nella prima lezione viene introdotta la prospettiva dei capitalismi comparati, soffermandosi in maniera particolare su due prospettive: quella della Varietà dei capitalismi (Hall e Soskice) e quella dei Modelli di crescita (Baccaro e Pontusson). Per la prima sono fondamentali le istituzioni e le complementarietà istituzionali che determinano la competitività delle imprese, per la seconda le politiche macroeconomiche. L'analisi si sofferma su Germania, USA e Svezia.
ore 19.00 - 20.00 Discussione dei partecipanti con il prof. Baccaro



Docenti

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Corso erogato in collaborazione con Gruppo Spaggiari Parma S.P.A., ente accreditato e qualificato per la formazione del personale della Scuola con decreto MIUR n. 170 21.03.2016

“Politica, economia e istituzioni: comprendere le democrazie capitalistiche”

totale 40 ore di lezione

1.200,00 €
IVA INCLUSA